Tè, Cardellini e nuovi incontri

Clara x Evan

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    Il bar del College era l'ideale per ripassare qualche materia, per chiacchierare con gli amici, prendersi una pausa dalle lezioni, o semplicemente per passare del tempo in tranquillità. Tranquillità per modo di dire visto che è sempre piena di studenti e professori, ma bastano due cuffiette e tutto il mondo si riduce a me e a Brendon Urie, perchè era la sua voce che stava cantando nelle mie orecchie, uno degli ultimi singoli della sua band, "Dancing's not a crime".
    Per quanto mi riguardava, ero andata al bar per leggere un pò, non ero mai stata una grande lettrice ma ogni tanto qualche libro lo aprivo e non solo per studiare.
    Era un gran bel libro, almeno ottocento pagine (non osavo accertarmene) e lo avevo cominciato solo perchè la mia amica me lo aveva consigliato. SI trattava de "il Cardellino" e stavo solo per cominciare il terzo capitolo.
    Vicino a me avevo un bicchiere di tè freddo, così freddo che dovevo aspettare per berlo o mi avrebbe congelata.
    Chiusi il libro, arrendendomi al fatto che quel giorno non avrei fatto progressi. Avevo troppe distrazioni per la testa. Stavo facendo pochi progressi con la mia magia e questo mi faceva arrabbiare. Ovviamente Colin era sempre presente quando facevo pratica, per paura che possa dare fuoco alla casa, sa bene che può succedere solo quando mi arrabbio molto. La prima volta è successo dopo il funerale dei nostri genitori e da quel momento ho capito che dovevo fare qualcosa per controllare questo potere. Mio fratello mi chiama sempre Jean o Fenice per scherzare perchè è un fuoco che esplode all'improvviso e non ne ho il controllo.
    Ho consultato il libro che utilizzava mia madre e i vari appunti. Non è affatto facile imparare la magia e il suo controllo da sola e non posso nemmeno chiedere aiuto ai miei parenti perchè vivono tutti lontani. Avrei voluto essere brava come lei, ed ero convinta che un giorno lo sarei stata. La mia indole è quella di essere un'ottimista, ma anche il più grande ottimista a questo mondo, un giorno, vedrà il bicchiere mezzo vuoto e non mezzo pieno. A volte succedeva anche a me, ma c'era sempre Colin o la mia amica a riportarmi sulla giusta strada e pensare che con la pratica sarei riuscita a fare quello che volevo, anche essere più brava di mia madre.
    Per di più stamattina avevo sbagliato tutta la coreografia delle cheerleader e la capo cheerleader mi ha ripresa più e più volte su quanto fossi poco coordinata con le mie compagne. Io avevo abbozzato un sorriso e chiesto scusa un sacco di volte. Non sopportavo di essere trattata a quel modo, e solo perchè non rispondevo mai.
    Mentre ero persa nei miei pensieri, i miei occhi si posarono sul ragazzo più bello della scuola e per cui ho una cotta dal primo giorno. Come al solito c'erano diverse ragazze attorno a lui e una di loro era la capo cheerleader, un clichè vero?
    Voltaì gli occhi all'insù e pensai che se fossi stata una strega più capace avrei potuto fare qualche incantesimo per farlo innamorare di me o per fare uno scherzetto a quelle ragazze, ma non era da me. Prima di tutto, il suo amore per me sarebbe stato finto e io volevo che fosse vero; e secondo, non avrei risolto nulla facendo cadere addosso alla ragazza dell'acqua.
    Anche se la musica persisteva nelle mie orecchie, cominciavo a sentire la voce del cantante attutita, come se si stesse sempre di più allontanando.
    Abbassai lo sguardo nuovamente e focalizzai la mia attenzione sul cardellino sulla copertina del libro che stavo leggendo, aspettando, forse inutilmente, che qualcosa accadesse da un momento all'altro.




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  2. Simarilla
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    Evan Rosier

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    Evan stanco. Era stanco da circa un secolo certo, ma rimaneva comunque uno sfinimento lento e costante che prima o poi l’avrebbe fatto impazzire sul serio. C’erano, comunque, giorni migliori di altri. Quello ad esempio … si, Evan poteva considerarlo un giorno buono, in cui l’Altro sembrava più lontano che mai e tutti gli spettri e i fantasmi che centocinquant’anni di vita portavano con sé parevano essersi placati. Perfino gironzolare con la sua finta sorella gemella per il campus, fingendo di doverla accompagnare da qualche parte invece di dover calmare una crisi magica di proporzioni epiche, non gli era così pesante quel giorno.
    Devi calmarti Tria. Lasciar andare la rabbia
    Demetria non sembrava in grado di farlo in quel momento, con i pugni stretti e le spalle contratte, mentre si sforzava di non mostrare la sua vera natura. Evan sospirò, accompagnandola con gentilezza vicino ad un albero.
    Concentrati su qualcos’altro. La tua nuova vita qui, con Persephone … non è meglio questo, di una guerra?
    Il vampiro sapeva bene quanto la vendetta potesse essere allettante, quanto l’idea di prendersi una rivincita sugli altri fosse irresistibile. Era lì per quello, per evitare che una delle gemelle Cameron – che potevano diventare dei mostri volendo, come lui stesso; che avevano tutto il potere della Scozia a scorrere loro nelle vene – potesse trasformarsi in una strega cattiva delle fiabe. Sarebbe stata fiera di lui, Ol’ga? Probabilmente sì. La sua Granduchessa aveva sempre avuto un buon cuore.
    Torna a casa per un po’, rilassati. Cerca qualcosa per cui vivere, okay?
    Evan non sapeva bene se considerarsi un padre o un fratello per le gemelle: pensava a sé stesso come al loro tutore da una parte … ma dall’altra non voleva passare il resto dell’esistenza a far loro da balia. Pensieroso, si incamminò verso il bar del campus, sedendosi e cercando di capire cosa fare con le due streghe potenti e fuori controllo con cui aveva a che fare.

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    Il Tè era ancora freddo, ma certamente non era più gelato come qualche minuto prima, infatti cominciavo a vedere le goccioline d'acqua scivolare lungo il bicchiere. Era come il vetro appannato di un finestrino, dove ti diverti a fare dei disegnini. E fu proprio quello che feci, disegnai col dito dei cerchi e dei cuoricini, alquanto banali come disegni ma non c'era poi così tanto spazio per poter liberare la fantasia.
    Sorrisi, persa nel mio mondo. Avevo ancora gli auricolari nelle orecchie, la voce del cantante era passato in secondo piano e non mi ero accorta che era finita la canzone che stavo ascoltando ed ora ne era partita una che in quel momento non mi andava proprio di ascoltare, così riposi le cuffiette nella borsa e passai con il pollice la tendina delle notifiche: nulla di nuovo.
    Mio fratello probabilmente era a lavoro, Brie (la mia migliore amica) aveva un compito e quindi non potevo disturbarla, insomma non potevo chimare nessuno e il ragazzo per cui ho una cotta si trovava a pochi passi da me.
    Sospirai e fu in quel momento che, alzando lo sguardo, notai qualcosa di nuovo, o meglio, qualcuno di nuovo. Non sono molto brava a memorizzare le facce e al College ce ne sono molte, alcuni li incontro più spesso di altri, magari mi chiedono aiuto se seguiamo corsi insieme, e quindi mi è più facile ricordarmi, ma non ricordavo di aver mai incrociato quel ragazzo e aveva l'aspetto di uno che si nota facilemente. Sembrava giovane, magari poco più grande di me, ma aveva un che di... maturo. Non riuscivo a capire se si trattasse di uno studente o un nuovo professore, magari uno in prova.
    Potevo continuare a farmi mille teorie sull'uomo misterioso, o potevo andare da lui e informarmi direttamente.
    Sorrisi di nuovo all'opportunità che avevo di non morire di noia. Riposi il telefono in tasca del jeans e il libro nella borsa per poi prenderla, senza dimenticarmi del mio tè.
    Mi avvicinai al tavolo a cui stava e rimasi di fronte a lui aspettando che notasse la mia presenza.
    Ciao! Esclamai, sorridendo ampiamente, Posso sedermi? Chiesi, non sembrava che stesse aspettando qualcuno e quindi mi sarei potuta sedere.
    Ora che lo potevo osservare da vicino, mi resi conto che poteva non essere uno studente, ma volevo accertarmene.
    Per caso sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto in giro, te lo chiedo perchè sarei felice di aiutarti se avessi bisogno di aiuto, ecco. dissi un pò impacciata. Forse ero stata troppo invadente.




    ∞ Freya Mavor ∞

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  4. Simarilla
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    Evan Rosier

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    Se c’era una cosa che era rimasta invariata nel tempo, nonostante lo scorrere dei secoli e gli innumerevoli cambiamenti del mondo, era l’effetto di un bel faccino sul resto delle creature viventi e non. Essere belli, aveva scoperto Evan tanti anni prima, era sia una benedizione che una maledizione; ma essere belli e essere forti si stava rivelando invece la migliore delle combinazioni possibili. Il vampiro sapeva fin dove spingersi, cosa fare e come muoversi, conosceva i propri limiti e difetti e ormai dopo oltre cento anni sapeva come gestirli. Per questo, quando incrociò lo sguardo della bionda davanti a lui, seppe per istinti che doveva sorridere ed essere gentile per entrare nelle sue grazie. Quello che non si aspettava era l’odore inebriante che accompagnava la giovane, un profumo che lo costringere a socchiudere gli occhi come davanti ad una luce intensa e a fare uno sforzo cosciente per non mostrarsi come il mostro che era.
    E poi ho il coraggio di parlare a Demetria di controllo!
    Pensò fra sé e sé, rilassandosi di nuovo sulla sedia e tornando a sorridere alla bionda. Eppure … non poteva essere umana, non esisteva.
    Ma se non è umana e non è malvagia … cosa fa qui?
    Raramente le creature “buone” parlavano con i vampiri, ed Evan non se l’era mai presa. Quello che lo rendeva perplesso era il fatto che la bionda gli stesse parlando gentilmente in quel momento. Forse voleva qualcosa.
    Beccato, sono qui da poco
    Rispose, scostando una sedia e facendole segno di accomodarsi al suo stesso tavolino.
    Ma venivo a Shantegan qualche anno fa, non sono esattamente nuovo di questa città
    In effetti, probabilmente la frequentava da ben prima della nascita di quella ragazza.
    Io sono Evan. Evan Rosier
    Aggiunse, imprimendo nelle parole quel leggero accento francese che riscuoteva sempre parecchio successo fra le ragazze.

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    ragazze, essendo Evan un pg eliminato e la role inattiva da due mesi, va terminata con un post auto - conclusivo entro la fine di settembre!
     
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    considerando il ban di Simarilla, chiudo qui la role.
    Lost, cara, ti ho scritto via mp per una proposta di storyline per Clara :3

    Inoltre, mi scuso io per il comportamento di Simarilla, è inaccettabile sparire così, senza un minimo di avviso, abbiamo avuto - tutti - fin troppa pazienza e comprensione!
     
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5 replies since 4/6/2019, 20:38   269 views
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